Le diverse pagine by Cadioli Alberto

Le diverse pagine by Cadioli Alberto

autore:Cadioli, Alberto [Cadioli, Alberto]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


6. Testi dalla molteplice vita

Si è già precisato che, in questa sede, salvo eccezioni sollecitate da riflessioni funzionali al discorso condotto, non si affronteranno i problemi della trasmissione del testo nelle edizioni scientifiche (destinate a specialisti) e nelle edizioni critiche (che agli studiosi offrono in modo approfondito, attraverso apparati variantistici, la storia dei testi). Le une e le altre non soggiacciono (o almeno dovrebbe essere così per entrambe) alle regole redazionali della casa editrice, trascrivendo un testo secondo criteri ecdotici stabiliti in coerenza con preliminari indagini filologiche.

È tuttavia opportuno richiamare quanto sia importante che le edizioni scientifiche e critiche dei testi contemporanei si misurino con tutti i possibili interventi avvenuti nel corso della lavorazione redazionale della prima stampa, per evitare di considerare «d’autore» le correzioni decise dall’editore e accolte da uno scrittore obtorto collo o addirittura introdotte senza la sua approvazione.

Qualsiasi testo inserito nel canone della letteratura ottocentesca e novecentesca, nelle sue varie riedizioni moderne, è per lo più ogni volta uniformato secondo i criteri grafici e tipografici della casa editrice. Per altro, anche se non sono più i copisti a trascrivere un testo tramandandolo a un lettore (e, attraverso la copia, al futuro), i testi dell’età «tipografica» (cioè tutti quelli che non sono stati consegnati sotto forma di documento realizzato con un programma di scrittura digitale), per essere pubblicati, devono essere «trascritti» a ogni nuova edizione: la possibilità di cadere in un banale errore di copia è sempre incombente.

In un saggio intitolato «Apici, iota, esse alte: minuzie tipografico-testuali a proposito della recente edizione del Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi»,200 Gian Paolo Marchi presenta le diverse soluzioni adottate, dopo le edizioni curate dall’autore, per un passo relativo all’Imitazione di Cristo, dove era scritto, al punto aperto dal protagonista del romanzo in un’antica edizione: «Confefferò contra di me la mia injustitia: confefferò avanti a Te, o Signore, la mia debolezza» e più oltre «basta una mediocre tentatione perché io pruovi maffima angustia». Se l’edizione uscita nel 1966 nel volume Narratori dell’Ottocento201 lascia il testo com’è, nella pur meritevole e attenta edizione critica del 2000202 una «malcauta correzione»203 sostituisce i «confefferò» e «maffima» con «confesserò» e «massima», «riducendo tacitamente a norma quello che a prima vista potrebbe sembrare un errore di stampa. Ma errore di stampa non è».204 Marchi indica esplicitamente come lo stesso proto dell’edizione Treves del 1910, pensando proprio a una scelta dell’autore, «spinse il suo zelo fino a pescare in qualche cassetto di vecchi caratteri della tipografia una s allungata del tipo in uso fino a tutto il Settecento: soluzione, a dire il vero, più ingegnosa che congrua [e Marchi scrive in nota: “anzi del tutto fuorviante, in quanto esaurisce una lezione peculiare in un mero fatto grafico: chiunque avrebbe letto la s allungata appunto come s”], dal momento che De Marchi non era tanto interessato a riprodurre la patina antiquaria di quell’antica edizione dell’Imitazione di Cristo, quanto piuttosto a comunicare l’impressione di goffaggine insita nell’impacciata lettura fattane dal povero travet: che, ingannato dal trattino appoggiato alla sinistra della s allungata, leggeva appunto la s come una f».



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